Carità in opera contro la povertà sanitaria
Dal Rapporto sulla Povertà Sanitaria 2018

La necessaria revisione dei farmaci rimborsati dal SSN

Il Prontuario Terapeutico Nazionale, nel 1993, fece risparmiare 4.000 mld di lire (2 mld di euro). Da 25 anni non viene aggiornato.
di Silvio Garattini, presidente Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS

Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è in buona salute avendo raggiunto i 40 anni? Vi sono purtroppo alcuni indicatori che destano preoccupazione e che vanno valutati considerando che il SSN è uno straordinario bene per la salute pubblica e che quindi va mantenuto e potenziato.
La preoccupazione riguarda la sostenibilità del SSN perché la complessità della medicina moderna determina la richiesta di maggiori risorse, ma al tempo stesso richiede un’attenta valutazione di come vengano spese le risorse disponibili.
Fra le spese che sono in aumento significativo va tenuta certamente in considerazione la spesa farmaceutica che ha raggiunto quasi il 20% del Fondo Sanitario Nazionale che ammonta attualmente a circa 113 miliardi di euro. I farmaci che vengono distribuiti gratuitamente o con una piccola compartecipazione del cittadino assommano a molte migliaia e comprendono oltre 1.000 principi attivi. Ogni anno si aggiungono nuovi farmaci e ciò ha comportato anche per il 2017 un aumento di spesa di circa 1,5 miliardi di euro.

Su queste premesse si stanno sviluppando altri farmaci cosiddetti “innovativi” con un continuo aumento dei prezzi. Cosa si può fare per contrastare questa tendenza e rendere disponibili il PIÙ presto possibile tutti i farmaci che permettono di migliorare la salute? Tuttavia occorre sapere che i farmaci che vengono approvati a livello europeo devono avere tre caratteristiche: qualità, efficacia e sicurezza. Caratteristiche importanti ma non sufficienti perché credo che tutti i pazienti siano d’accordo nel ritenere che i nuovi farmaci debbano essere migliori di quelli che già sono disponibili. Migliori, vuol dire maggior efficacia o minor capacità di indurre tossicità, il che si traduce in “qualità, efficacia, sicurezza e valore terapeutico aggiunto”. Ecco una regola fondamentale per la sostenibilità “farmaceutica” del SSN: ammettere al Prontuario solo i farmaci che hanno queste caratteristiche e non tutti i farmaci che sono approvati a livello dell’Unione Europea. Attuando questa regola è possibile ridurre considerevolmente il numero dei farmaci rimborsabili senza privare i pazienti dei farmaci essenziali per la terapia. Ciò si può realizzare attraverso una revisione sistematica del Prontuario Terapeutico Nazionale che non si effettua da ben 25 anni. Quando è stato realizzato nel 1993 si sono risparmiati ben 4.000 miliardi di lire, equivalenti attualmente a oltre 2 miliardi di euro. Nel Prontuario abbiamo una pletora di prodotti eguali e spesso con prezzi diversi. Ecco quindi un’altra regola: farmaci eguali devono avere prezzi eguali. Non solo, ma farmaci che hanno le stesse indicazioni, devono avere prezzi eguali, a meno che qualcuno sia migliore degli altri, ma allora perché tenere gli altri? Queste valutazioni esigono competenze e soprattutto conoscenza della letteratura che ci mostra come raramente i farmaci nuovi vengono confrontati con i trattamenti già disponibili, preferendo invece il PIÙ favorevole confronto con il placebo.

Un altro elemento di valutazione riguarda i prodotti dal nome generico, quelli che costano meno dei prodotti con nome di fantasia. Gli italiani nel 2017 hanno sprecato oltre un miliardo di euro preferendo senza alcuna ragione obiettiva i farmaci dal nome di fantasia. Anche i prodotti biologici, in generale molto PIÙ cari di quelli ottenuti per sintesi chimica, a un certo punto perdono la protezione brevettuale e perciò sono disponibili a prezzi minori i prodotti detti “biosimilari”.
Si spera che il Servizio Sanitario Nazionale rimborsi anche in questo caso solo i prodotti che hanno un costo minore non essendo differenziabili da quelli a costo maggiore. Se si attueranno queste riforme non solo la sostenibilità “farmaceutica” sarà possibile, ma i medici avranno una semplificazione nelle loro prescrizioni, i cittadini avranno tutti i farmaci dotati di evidenza scientifica e si renderanno disponibili risorse per altre necessità.