Gli Innocenti oggi: sei secoli di storia proiettati verso il futuro
Nella tutela e nella promozione dei diritti c’è un percorso ininterrotto di accoglienza e bellezza che ha attraversato sei Secolidi Maria Grazia Giuffrida, presidente Istituto degli InnocentiLeggere la storia della più antica istituzione pubblica dedicata alla tutela e alla promozione dei diritti dei bambini significa scorgere un percorso ininterrotto di “accoglienza” e “bellezza” che ha attraversato sei secoli. Nel primo edificio dell’architettura rinascimentale, progettato dall’architetto più in vista del momento, Filippo Brunelleschi, nel 1419 si dava struttura e forma a una nuova cultura dell’infanzia, si realizzava un progetto di attenzione ai più piccoli che si è tramandato fino ai giorni nostri quando l’Istituto, nell’anno del suo seicentenario, si conferma come centro di riferimento e di eccellenza culturale e tecnico-scientifico nell’ambito della promozione dei diritti dell’infanzia, dell’adolescenza così come sanciti dalla Convenzione Onu adottata a New York il 20 novembre 1989 di cui celebriamo il trentesimo anniversario.
La visione lungimirante che fin dalla sua costituzione ha caratterizzato la gestione dell’Istituto ha concepito il luogo dei bambini, l’antico “Spedale”, come un luogo di accoglienza e riparo ma anche come un ambiente che avrebbe potuto dare ai piccoli, oltre alla cura e alla protezione, anche opportunità di crescita e strumenti di cittadinanza. Questa istituzione ha saputo adattare nel tempo le sue attività e i suoi servizi in funzione dei nuovi bisogni di bambini, ragazzi e famiglie mantenendo invariato il suo impegno.
Oggi come ieri, l’Istituto si impone come agente propulsivo di cambiamento culturale per la piena affermazione dei diritti dell’infanzia: attraverso le sue attività di ricerca e di analisi sull’infanzia e l’adolescenza offre un imprescindibile supporto alle politiche delle istituzioni locali e nazionali in ambito sociale e educativo e, attraverso i propri servizi, offre opportunità di qualità per la cura, l’educazione e la crescita dei bambini.
L’Istituto degli Innocenti è oggi un’Azienda pubblica di Servizi alla Persona le cui funzioni fanno principalmente riferimento a tre aree: la prima riguarda le attività e i servizi alla persona di carattere educativo a favore dell’infanzia, adolescenza e famiglia; la seconda area comprende le attività di studio, ricerca, documentazione, formazione e informazione in tutti i campi riguardanti l’infanzia, l’adolescenza, le famiglie, la maternità e la condizione della donna (in particolare come “Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza” (L. 451/97) attraverso una convenzione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e come “Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza” in stretta sinergia con la Regione Toscana, in attuazione della L.R. 31/2000); infine la terza area riguarda le attività di valorizzazione del prestigioso patrimonio artistico, monumentale e storico- archivistico dell’Istituto, anche attraverso la realizzazione di attività e iniziative di promozione rivolte in particolare ai bambini e alle famiglie.
Nell’anno del suo Seicentenario l’Istituto degli Innocenti vive un periodo di forte vitalità testimoniato dalla crescita dei volumi delle attività commissionate da istituzioni nazionali, regionali e locali, dal ruolo attivo che l’ente ha a livello internazionale e da un deciso consolidamento del bilancio. Risultati questi che sono merito della governance politica e tecnica che ha lavorato sulla base dei risultati raggiunti dalle precedenti amministrazioni e grazie a un’attenta opera di revisione dell’assetto organizzativo in risposta alle nuove esigenze di efficacia ed efficienza richieste alle pubbliche amministrazioni.
Questa “avanguardia in campo sociale”, come ha definito l’Istituto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso di inaugurazione delle celebrazioni del seicentenario l’11 febbraio 2019, guarda al futuro, in primis a quello dei bambini, decisa a proseguire il suo percorso di “bellezza” e “accoglienza”, nel segno della “cultura del bambino e dell’adozione”, come ha invitato a fare Papa Francesco nel corso di un’udienza privata che si è svolta a maggio 2019.