Carità in opera contro la povertà sanitaria
Dal Rapporto sulla Povertà Sanitaria 2018

La collaborazione tra sanità pubblica e sanità privata convenzionata

Nel 2050, l’8% della popolazione avrà PIÙ di 85 anni. Per mantenere l’offerta di servizi di qualità, va incoraggiata la partecipazione di tutti gli operatori della sanità
di Luciano Ravera, Amministratore Delegato Istituto Clinico Humanitas IRCCS

La filiera della salute è un’attività chiave dell’economia italiana: rappresenta oltre l’11% del PIL del Paese e dà lavoro a 2,4 milioni di persone. Un settore che è sempre PIÙ Strategico dal punto di vista dei servizi e degli investimenti, considerando la crescita della popolazione anziana (circa 170 mila unità in PIÙ OGNI anno - Fonte Istat). La popolazione italiana è una delle PIÙ vecchie al mondo: quasi il 20% delle persone supera i 65 anni di età e nel 2050 circa l’8% avrà PIÙ di 85 anni. Il progressivo aumento dell’età media e il connesso aumento della cronicità hanno determinato una profonda crescita della domanda sanitaria, con una conseguente pressione sul sistema sanitario nazionale. Tale dinamica richiederà un aumento del bisogno di cura di circa 140 milioni di euro all’anno in termini reali per la sola spesa di ricovero.

Tutto ciò si inserisce in una graduale e generale riduzione delle risorse economiche destinate alla sanità, tanto da raggiungere una soglia potenzialmente critica per poter continuare a garantire un sistema universalistico. In alcune regioni, poi, il finanziamento pubblico della sanità è inferiore alla media nazionale. Anche gli investimenti in ricerca sono inferiori alle necessità e alla media europea (intorno al 3% contro l’1,2% italiano).

Tuttavia, nonostante le risorse limitate, gli indici bibliometrici italiani, quindi la qualità della nostra ricerca, sono eccezionali: significa che abbiamo un patrimonio di capitale intellettuale e passione in grado di contribuire in modo determinante al futuro del Paese.

In questo contesto, gli ospedali privati accreditati si inseriscono come partner importanti a servizio del Paese, in grado di operare in sinergia con tutti gli attori della Sanità. Ne è un esempio lo sforzo compiuto nella gestione del paziente cronico o degli acuti, con operatori privati accreditati che, anche attraverso grandi pronto soccorso, forniscono cure e assistenza 24 ore su 24.

Anche la ricerca è un altro campo in cui, per esempio, gli IRCCS privati si distinguono per l’altissima produzione scientifica a servizio della Medicina: oltre a fornire una quota importante di servizi ospedalieri, contribuiscono alla produzione scientifica per il 25%. Infine, la formazione della nuova classe medica e del personale sanitario in generale è un altro elemento che testimonia come, attraverso una competizione virtuosa tra pubblico e privato, si possano mettere a disposizione energie e competenze a beneficio di tutta la comunità.

Per mantenere l’offerta di servizi di qualità a fronte di una domanda presumibilmente in crescita e di costi che potrebbero aumentare, gli operatori pubblici e privati non sono in contrapposizione. Al contrario, devono unirsi per continuare a servire sempre PIÙ e sempre meglio i cittadini e il territorio.
Sarebbe quindi necessario adottare una serie di politiche che sostengano e incoraggino la competizione tra tutti gli operatori della sanità in un sistema virtuoso, che premi soprattutto la qualità e il servizio dato al paziente.

Assicurando allo stesso tempo una sempre maggiore economicità del sistema, riducendo gli sprechi, garantendo livelli crescenti di efficienza. Un esempio è rappresentato dal programma messo a punto da Regione Lombardia per la gestione dei pazienti cronici: tutti gli attori del mondo sanitario, pubblici e privati, specialistici o policlinici, inclusi i medici del territorio, possono partecipare e facilitare il PIÙ possibile l’accesso e la cura per tutta la popolazione, soprattutto quella clinicamente PIÙ fragile, all’interno del sistema universalistico.

Lo scenario che abbiamo davanti è complesso e a tratti preoccupante: dobbiamo essere capaci di fare la differenza con la qualità e la positività nell’affrontare le sfide che ci aspettano.